Una perizia tecnica ed economica, a differenza dell'expertise - che è uno studio incentrato sull'attribuzione, paternità e autenticità di un'opera d'arte -, si concentra sugli aspetti tecnici e sul valore economico includendo la documentazione che accompagna un'opera, sviluppando dunque un'analisi basata sul pregresso dell'opera e su parametri misurabili e confrontabili tali da giungere ad una corretta analisi di mercato che ne evidenzia il valore economico.
Scheda Tecnica: ricostruisce la storia degli studi effettuati sull'opera, contenendo l'elenco della documentazione (expertise e/ lettere private, perizie precedenti, condition report, bibliografia e analisi diagnostiche).
Provenienza: contiene l'elenco delle attestazioni (anche dei buchi temporali) e del proprietario.
Supporto: descrive la natura e lo stato del supporto e la coerenza con la datazione dell'opera.
Stato di conservazione: tale aspetto andrà ad influire sulla valutazione economica dell'opera.
Aste (puntuali, generali sull’artista): si riporta lo studio del trend di mercato degli ultimi 5/10 anni, tramite opere comparabili.
Indice di unsold: è l'analisi sugli invenduti, sopra una certa percentuale si ritiene l'artista, una serie, ecc.. poco appetibile.
Esemplari paragonabili: vanno inseriti a titolo esemplificativo e dimostrativo della valutazione tramite parametri paragonabili (iconografia,
tecnica, dimensione, ecc...).
Attestazione museale: si include la biografia dell'autore, se individuato, e l'elenco delle opere nei principali musei mondiali.
Gli elementi che influenzano e determinano il mercato dell'arte sono diversi, e i vari punti di seguito illustrati possono essere utili per chi si accosta al mondo del collezionismo d’arte, ed è chiaro come sia impegnativa la valutazione di un’opera, di quanti aspetti si debba tener conto e come necessitino della giusta interpretazione, ed è per questo che è necessario il supporto di professionisti del settore. Ma tali aspetti possono essere assimilati anche dai collezionisti, che, accompagnati dagli esperti, saranno maggiormente consapevoli in fase di acquisto o vendita.
Si parte necessariamente da CHI ha eseguito l’opera. È un emergente? È un artista affermato? La quantità di opere di passaggio nelle aste determina il range, ovvero la forbice di prezzo a cui quell’artista vende le sue opere. Tale range indica l’apprezzamento dell’artista nel mercato dell’arte da un punto di vista economico. Di norma tale apprezzamento è l’equivalente del valore artistico, storico e culturale di un dato artista, in poche parole è la traduzione in denaro dell’influenza e del peso storico o contemporaneo che un artista ha nel sistema dell’arte.
È l’elemento in grado di far variare, anche di molto, il range detto in precedenza. Non tutte le opere di un artista avranno lo stesso prezzo, molto dipenderà dal soggetto, dal tema rappresentato nell’opera. Anche qui il prezzo è influenzato dalla portata che l’iconografia, ha sulla produzione artistica dell’artista. Un’opera di Modigliani che ritrae un personaggio vicino alla sua vita, avrà un valore superiore rispetto ad una persona ritratta che non rientra nella sfera quotidiana del livornese.
Nell’arte antica, generalmente, un’iconografia sacra avrà un valore superiore ad un ritratto, che a sua volta avrà un valore maggiore di un paesaggio.
Altrettanto determinante e legato al discorso dell’iconografia è l’esecuzione dell’opera. Quando è stata realizzata? Di quale periodo fa parte? Un’opera cubista di Picasso è chiaramente più richiesta e prestigiosa per un collezionista, ed avrà un valore economico maggiore rispetto alle sperimentazioni giovanili, laddove il genio dello spagnolo non era ancora emerso. I maggiori artisti Informali hanno attraversato una fase geometrica e cubista prima di approdare all’Informale, e dunque le opere giovanili avranno quotazioni inferiori rispetto alle opere informali che rientrano nel periodo maturo e personale di artisti come Vedova, Afro, Parmeggiani, perché quest’ultime sono le opere che indentificano e rendono riconoscibili tali artisti.
Anche la tecnica utilizzata è un elemento che influenza il prezzo di un’opera, e c’è una sorta di vera e propria classifica.
I dipinti la fanno ancora da padrone nonostante l’evoluzione avuta nell’arte con l'ingresso di svariati materiali e tecniche, e possono avere prezzi di molto più elevati rispetto alla scultura o alla fotografia, tecniche, quest’ultime, inserite nelle arti minori, quando si ragiona di mercato.
Ma anche disegni, stampe, acquerelli, ceramiche e video hanno prezzi di norma più bassi, anche se sono opere di un artista super quotato.
In linea di massima le dimensioni contano.
Un' opera con misure più grandi, rispetto ad un'altra più piccola, può far crescere il valore economico, ma attenzione, non è sempre così.
Altri fattori, come quelli già visti e come quelli che seguiranno, possono avere un peso maggiore sulla determinazione del prezzo finale, per cui la grandezza è una variabile che può subire maggiori influenze ed oscillazioni.
In linea di massima, e a parità di parametri, un'opera dalle dimensioni maggiori ha un valore maggiore per questioni di impegno, di tempistiche più lunghe, per un uso più gravoso e dispendioso di materiali e risorse, e da non sottovalutare una relativa monumentalità che può generare nella percezione dell'osservatore.
Questo è un tema dolente e spesso sottovalutato dai meno esperti. Il mercato dell’arte ha un tasso considerevole di falsi, e le certificazioni di autenticità, perizie ed expertise, sono fondamentali. Se un tempo bastava che un personaggio autorevole e rispettato del sistema dell’arte dichiarasse l’autenticità di un’opera anche solo dandogli un’occhiata, al giorno d’oggi non è più cosi: la scienza e lo studio metodico fanno parte del mondo dell’arte, e per dichiarare l’autenticità è necessario che un’opera venga esaminata a fondo, così da essere accompagnata da certificati, ossia i documenti d’identità che ogni opera deve avere. Un’opera sprovvista di certificazioni difficilmente entrerà a pieno titolo nel sistema dell’arte, se non rimanendo nel sottobosco dei falsi o dei circuiti meno autorevoli o ancora, circolerà tra le mani dei più sprovveduti. Un’opera certificata godrà infine del suo pieno valore economico e storico-culturale. Le certificazioni necessarie vengono rilasciate dagli artisti stessi, dagli archivi, fondazioni o da esperti qualificati (storici dell’arte, periti, curatori…).
La provenienza è un fattore altamente decisivo, quasi al pari dell’autore stesso. Un’opera può considerevolmente aumentare il suo valore se appartiene o è appartenuta ad un collezionista prestigioso, o ad una famiglia illustre, o ad una personalità particolarmente vicina all’artista. La provenienza prestigiosa è un fiore all’occhiello e rende l’opera più appetibile per i collezionisti. Se consideriamo due opere molto simili di uno stesso autore, con i fattori elencati in questa pagina anch’essi simili tra loro, quale compreresti? Quella che apparteneva ad un completo sconosciuto o saresti più attirato dall’opera che apparteneva che so, alla Regina Elisabetta o perché no, al Papa?
Questo aspetto contempla ciò che ruota attorno all’opera, ma al contempo è in grado di farne accrescere il valore, sia economico che storiografico. Un’opera che è stata esposta in un’importante mostra è chiaramente più appetibile, e come nel curriculum degli artisti viventi, di norma una personale dà maggior rilievo al percorso artistico rispetto ad una collettiva. Il tipo di esposizione va comunque analizzata, perché in base alle circostanze una collettiva può risultare più rilevante di una personale. In alcuni casi, pensiamo ad esempio alle scoperte scientifiche, anche il carattere inedito, da un punto di vista espositivo di un’opera, può far lievitare le quotazioni.
La letteratura artistica che accompagna un’opera è un elemento altrettanto rilevante, e la presenza dell’opera nei cataloghi ragionati e in genere su altri cataloghi e libri di studio fa accrescere le quotazioni dell’opera.
Come detto in precedenza, anche in questo caso il fattore inedito fa accrescere il valore, perché probabilmente ci si trova di fronte ad una scoperta scientifica, magari nel caso di un ritrovamento.
E veniamo all’ultimo punto, ma non meno importante, tutt’altro. Un’opera ben conservata e che mantiene possibilmente tutte le sue parti originali ha un valore maggiore rispetto ad opere che hanno subito importanti restauri, se non addirittura ampi rifacimenti di ripristino.